Oltre al recupero di abilità perdute, la riabilitazione si preoccupa anche del recupero dei diritti perduti operando con interventi di politica sociale contro il pregiudizio e la discriminazione.
La terapia più importante è sempre la terapia dell’amore.
“La terapia più importante è sempre la terapia dell’amore. Essa non esclude alcun tentativo di recupero psico-fisico e di inserimento sociale, anzi lo sollecita in forza della sua carità, ma crede che, aldilà del successo o meno dell’intervento tecnico-operativo, rimanga sempre vivo il problema umano dell’accoglienza che, se è condizione di sviluppo per ogni individuo sano lo è tanto più per un individuo che presenta degli handicaps. Di questa accoglienza oggi c’è estremo bisogno ed è soprattutto compito dei cristiani intervenire per supplire ed integrare ogni altro intervento terapeutico, sia per portare quel supplemento di calore umano nel mondo delle strutture pubbliche, sia per offrire alla società un modello di comportamento capace di cambiare quella mentalità emarginante che isola i più deboli e i meno dotati”.
Mons. Giorgio Scarsini, La Chiesa e l’Handicap, SALCOM